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News : 19/06/2015

GET THE COVENANT OF HEALTH ' DIGITAL


 

Arriva il Patto per la sanità digitale

 

Arriva finalmente sul tavolo della Conferenza Stato Regioni il «Patto per la sanità digitale» predisposto dal ministero. Il cosiddetto «patto nel patto» - previsto dal Patto per la salute 2014-16 - che dovrebbe dare attuazione all’e-health made in Italy secondo una precisa tabella di marcia.

Il documento elenca una serie «non esaustiva» di priorità: dai servizi per la continuità assistenziale (patient workflow management e patient relationship management) alle nuove piattaforme “information intensive” su misura per gli utenti (taccuino personale del cittadino).

Attraverso le soluzioni e-health, il documento programmatico promette una riorganizzazione della rete assistenziale, per favorire la deospedalizzazione e potenziare il territorio. E la telemedicina sarà la chiave di volta per la presa in carico della cronicità (e non solo), con la possibilità di trasmettere a distanza parametri clinici interpretati e gestiti dai professionisti sanitari all’interno di piani individuali calibrati sul paziente. Via libera quindi a teleconsulto, tele refertazione, telediagnosi, tele monitoraggio, tele riabilitazione. Il tutto integrato con il Fascicolo sanitario elettronico.

Cartella clinica condivisa e nuovi modelli organizzativi anche per le cure primarie. Sistemi informativi ospedalieri integrati, modelli e soluzioni per la clinical governance. E la «rivoluzione» digitale dovrà coinvolgere anche la logistica del farmaco (farmaco a casa e monitoraggio dell’appropriatezza delle prescrizioni).

In un’ottica di ottimizzazione dei costi, tra le priorità del Patto è stata inserita anche la condivisione a livello centrale dei dati d’acquisto e di consumo di beni e servizi del SSN «che consenta un monitoraggio tempestivo e puntuale della spesa sanitaria, favorendo così l’individuazione di ulteriori aree di razionalizzazione e centralizzazione».

Per vigilare sull’effettivo raggiungimento degli obiettivi del Patto e predisporre un primo «Master plan», è prevista l’istituzione di una Cabina di regia ad hoc (15 membri al massimo), formata da esperti del ministero della Salute e dello Sviluppo economico, Mef, Regioni, Agid, Aifa e Agenas. Ma anche di altre categorie di stakeholder interessati.

La Cabina di regia terrà inoltre sotto stretta osservazione un pacchetto di sperimentazioni e progetti pilota che saranno poi condivisi sul portale del ministero della Salute, per creare un archivio pubblico delle best practice realizzate.

Finaziamenti:stop allo spreco di risorse 
Un piano strategico di sanità elettronica che richiederà una quantità significativa di risorse economiche dedicate. Ma alla luce delle esperienze del passato e della situazione economica attuale, stop agli investimenti improduttivi. Andrà quindi rivisitato, si legge nel patto per la sanità digitale, il «concetto di digitalizzazione al fine di evitare inutili applicazioni , dispersione di risorse o finanziamento di prgetti non replicabili. Occorre una strategia condivisa in cui alcuni soggetti sperimentino e, a risultati positivi ottenuti, aiutino atri soggetti cointeressati alla diffusione delle piattaforme».

E i fondi? «Nell' ambito dei fondi i meccanismi di ammortamento degli investimenti in innovazione digitale - si legge nel documento - potranno essere sicuramente agevolati attraverso una rimodulazione o una deroga , anche parziale, del Dl 118/2011 e la possibilità di prevedere dei fondi preferenziali o vincolati per ciò che riguarda l’ex art. 20 L. n. 67/1988». Le fonti potranno essere molteplici: dai fondi strutturali nel quadro delle azioni di «procurement pre-commerciale» a fondi ad hoc stanziati da Stato, Regioni, Ue (Horizon 2020, Banca europea investimento). Spazio anche alle iniziative private attraverso modelli di project financing e performance based contracting, un modello che prevede la remunerazione dei sulla base di obiettivi predefiniti e misurabili.

di Rosanna Magnano 

fonte: il sole 24 ORE

 




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