News
News del: 17/09/2018 Bimbi a scuola: come aiutarli ad affrontare il distacco dai genitori
Settembre si sa è un mese di grandi cambiamenti e nuovi inizi, soprattutto per i più piccoli che, assieme ai propri genitori, si preparano ad affrontare fra mille ansie, paure ed emozioni una nuova avventura: l’inizio del percorso scolastico. A partire dall’inserimento nella scuola dell’infanzia, il bambino è tenuto a sperimentare sempre più il distacco dalla propria famiglia, dal proprio spazio domestico e dalle abitudini quotidiane. Ciò rende questo passaggio rituale un evento il più delle volte drammatico per i bambini, spesso restii ad adattarsi al nuovo ambiente e ai nuovi compagni. Se il bimbo è sempre rimasto a casa con i genitori o con i nonni, se non ha frequentato il nido o lo ha frequentato poco, l’inserimento nella scuola dell’infanzia è il suo primo importante distacco. Se il bambino al mattino si rifiuta di vestirsi e prepararsi per l’asilo? Secondo i pedagogisti e gli psicoterapeuti infantili è bene che i genitori non si lascino intenerire tenendolo a casa ‘per una volta’ o ‘solo per qualche giorno’. Così facendo si innescherebbe un meccanismo difficile da rompere: è come se dimostrassimo a nostro figlio di aver ceduto al ricatto del pianto. Mamme e papà devono mostrare convinzione e serenità al tempo stesso. Al mattino, insieme al bambino, si può scegliere ‘il gioco preferito’ da portare con sé: è un po’ come se il bimbo si portasse un pezzetto di casa all’asilo. Il giocattolo diventa un oggetto di transizione, di accompagnamento.
Accompagnare in classe il bambino in piena crisi di pianto Durante la fase acuta della crisi la mamma o il papà possono prendere il bambino in braccio, avvolgerlo e calmarlo con un abbraccio contenitivo che gli blocchi braccia e piedi irrequieti. Bisogna poi parlargli dolcemente. Si può anche chiedere, in accordo con la maestra, di rimanere per un po’ nella stanza vicino. Il contatto oculare è basilare - e rassicurarlo che si tornerà a prenderlo a un determinato orario, quello reale. Le bugie, pur se a fin di bene ('Torno tra 10 minuti, non piangere!), creano danni e disorientano molto il bambino.
Lasciate, dunque, che il vostro bambino dopo i primi pianti e le prime resistenze, viva un inserimento lento e graduale senza troppe preoccupazioni. |