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News del: 08/09/2015

AUTISMO, OK ALLA LEGGE, MA I PROBLEMI RESTANO


 

AUTISMO, OK ALLA LEGGE, MA I PROBLEMI RESTANO

Un bambino ogni 180 nasce con disturbi dello spettro autistico. Varia la gravità della patologia, comune a tutti grandi problemi di assistenza ed integrazione sociale, fin dalla scuola. Ora c'è una legge che affronta una situazione complessa e pesante, troppo spesso lasciata sulle spalle delle famiglie.

 

Il grande passo avanti è stato il riconoscimento della gravità di questa complessa patologia, il disturbo dello spettro autistico, e per questo sarà inserito nei livelli essenziali di assistenza. Trattamenti e riabilitazione dovranno essere assicurati a tutti i malati ed alle loro famiglie, in tutte le Regioni, anche se l'altra faccia della medaglia è che non sono stati previsti fondi ad hoc. L'incidenza dell'autismo è relativamente elevata, in Italia ci sarebbero 368mila famiglie con un soggetto autistico, ma è assodato ormai - grazie ad una ricerca dell'Università  della California - che non c'entra nulla la "mamma frigorifero" e tantomeno i vaccini, la patologia si forma durante la gestazione, con una particolare conformazione di alcune aree cerebrali: non c'è nessuna epidemia, rispetto al passato le diagnosi sono di più solo perche ormai i medici riconoscono e chiamano col suo nome un disturbo spesso identificato con altro. La legge, la prima in Italia sull'autismo, prevede interventi per la tutela della salute cancellando il limite dei 18 anni, il miglioramento delle condizioni di vita e l'inserimento nel contesto sociale delle persone con disturbi dello spettro autistico. Demanda all'Istituto Superiore di Sanità l'aggiornamento delle Linee guida sul trattamento di questo disturbo, le Regioni attraverso i LEA dovranno garantire le prestazioni per la diagnosi precoce, la cura ed il trattamento personalizzato, ma anche corsi di formazione e sostegno alle famiglie con un bambino autistico. Al Ministero della Salute spetterà lo sviluppo di progetti di ricerca sulla malattia ma anche sulle pratiche terapeutiche ed educative. Una cornice importante, ma resta la mancanza di finanziamenti specifici e soprattutto di indicazioni chiare sulle terapie da seguire, oggi molti si affidano a percorsi di recupero a volte bizzarri e senza basi scientifiche. Oltre alla mancanza di insegnanti di sostegno e di assistenza domiciliare a famiglie devastate dal dramma di avere un bambino -e poi un adulto - da gestire 24 ore tutti i giorni.  

Fonte : Rai News





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