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News del: 28/05/2015

TRAPIANTO DI CUORE? NO, LIFTING DEL CUORE!!


LIFTING DEL CUORE,  FORSE UN RIMEDIO PER EVITARE IL TRAPIANTO  DI CUORE.

 Intervento  rivoluzionario  all'ospedale  Molinette  su  un  uomo  di  54  anni:  l'équipe  del professor Mauro Rinaldi, senza circolazione extracorporea e senza aprire il torace, gli ha rimodellato  un  ventricolo  applicando  "mini-ancore",  come  nella  chirurgia  plastica, introdotte attraverso la vena giugulare. Con questo protocollo, se il decorso è positivo, si evita il trapianto anche in futuro Una tecnica mini-invasiva, senza circolazione extracorporea e senza aprire il torace del paziente, per il rimodellamento del ventricolo. L'ha sperimentata con successo l'équipe del professor Rinaldi alle Molinette di Torino su un  paziente  di 54  anni che,  dopo un infarto  esteso,  era  affetto  da cardiomiopatia ischemico-dilatativa e da aneurisma anteriore. L'uomo, che era in lista di attesa per il    trapianto    di    cuore,    è    stato    dimesso    dopo    soli    quattro    giorni.  Il  nuovo intervento  di ventricoloplastica  eseguito alle  Molinette  di  Torino  dal  professor  Rinaldi, coadiuvato dal dottor  Maurizio D'Amico,  consente, in caso di  gravi aneurismi ventricolari post-infartuali, la riduzione della superficie cardiaca malata e non più contrattile attraverso l'applicazione di "mini-ancore". In questo modo si rimodella anatomicamente il ventricolo riducendone il volume del 25-35 per cento e restituendo una più naturale contrattilità al cuore: in pratica viene fatta una "pence  sartoriale" al  cuore.  "Grazie a  questa operazione,  che previene un’evoluzione negativa della patologia - spiegano i medici - è possibile anche un recupero completo, evitando così di doversi  poi  sottoporre  in  futuro  a  un  trapianto  cardiaco".  Una  differenza  non  da  poco.  L'operazione, effettuata unendo le competenze di cardiochirurghi e cardiologi, avviene senza la necessità  di  arrestare  e  incidere  il  muscolo  cardiaco,  rendendo  percorribile  quest'opzione chirurgica anche in pazienti dal quadro clinico particolarmente fragile. La grande innovazione è data però soprattutto dalla possibilità di intervenire in modo estremamente poco invasivo e senza aprire  il  torace  del  paziente:  le  mini-ancore  possono  infatti  essere  efficacemente  applicate attraverso  un  catetere  che  passa  attraverso  la  vena  giugulare  e  una  piccola  incisione sottomammaria sinistra. Innumerevoli i vantaggi del sistema per la salute del paziente, spiegano i medici, e notevole il risparmio  che  questa  nuova  soluzione  offre  rispetto  alle  prassi  attuali.  In  malati  affetti  da scompenso cardiaco secondario a una miocardiopatia dilatativa  post-infartuale, quando la terapia medica non risulti più efficace, le attuali opzioni sono - ove possibile - il trapianto cardiaco o sistemi di assistenza meccanica al circolo (i cosiddetti "cuori artificiali") In  casi  selezionati,quindi,il  sistema  -chiamato  "Revivent"    è  una  valida  alternativa  e  ha  una  durata estremamente  ridotta rispetto ad una procedura standard di rimodellamento del ventricolo , riducendo sensibilmente,  con  questo  speciale  "lifting"  mini- invasivo,i  tempi  di  ricovero  e  le  complicazioni  post-intervento.




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